venerdì 11 gennaio 2008
L' Uomo Gatto... capitolo 4
L' indomani mi svegliai di buon ora. Dei raggi timidi di sole si facevano strada attraverso le persiane socchiuse, disegnando linee dorate sulla parete bianca. Mi stirai bene e, tra uno sbadiglio e l'altro, scesi dal letto. Preparai la colazione e l' odore del caffe inondò la casa.
Vivo in un palzzo di cinque piani, non lontano dal quartiere delle Villette; si sviluppa verticalmente in mezzo ad un giardino con qualche albero e due grossi pini.
L' appartamento, pittosto grande per una sola persona, ha una camera, un bagno, la cucina, ed una sala dotata di un lungo terrazzo; da qui si gode una bella vista dei monti lontani e della strada, giù in basso.
Mentre bevevo il caffè presi i due articoli di giornale che avevo riposto mesi prima, e li rilessi attentamente; nell'articolo moderno non si chiariva come fosse morto il vecchio, diceva soltanto che era intervenuta la polizia; c'era anche una foto della casa dove era avvenuto il fatto, riconoscevo il quartiere; su un cartello che usciva appena dall' inquadratura lessi: via della Palma 5.
Posai la tazzina vuota sul tavolo e guardai fuori, verso ovest. Da qualche parte, in quella zona tranquilla ed ordinata, si trovava la casa del morto.
Decisi che una passeggiata mi avrebbre fatto bene, così presi una giacca leggera ed uscii;
una volta in strada mi sorpresi a pensare a come entrare di nascosto nell' abitazione.
Era un pomeriggio limpido, luminoso, camminavo in preda ad una strana euforia; il suono cadenzato dei miei passi aveva un che di ipnotico. Dopo qualche minuto arrivai ad un piccolo ponte oltre il quale scorsi un viale contornato da grossi pini; ero arrivato nel quartiere delle Villette. tutti lo chiamano così, ma in realtà è una zona ricca di vecchi condomini , tutti un pò decrepiti, ed ogni tanto, tra un palazzo e l' altro si trovano piccole ville contornate da giardinetti, spesso mal tenuti.
Girovagai un pò, notando come per le strade, anche assai larghe, non ci fosse anima viva; ad un incrocio mi bloccai; la targa affissa su un muro indicava: via della Palma.
Dalla foto sul giornale speravo di riconoscere la casa, anche perchè aveva una caratteristica che la rendeva peculiare. Feci solo una ventina di passi quando la vidi.
Se non fosse stato per le buie orbite delle finestre e per le colonne in mattoncini del portico non mi sarei accorto dell' esistenza di un' abitazione, poichè l' intera struttura, dalle fondamenta sino al tetto, era completamente ricoperta di un fitto manto d'edera.
Lessi l'iscrizione sul campanello; il nome corrispondeva con qulello riportato dal quotidiano; ero arrivato.
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